Messaggio del Papa all’Agesci
Una palestra di vita cristiana
26 agosto 2024
Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio che Papa Francesco ha inviato all’assistente generale dell’Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci), in occasione della Route delle Comunità Capi che si è conclusa ieri, domenica 25 agosto, a Verona.
Al Reverendo
Don Andrea Turchini
Assistente Generale
dell’Associazione Italiana
Guide e Scout Cattolici
Italiani
Rivolgo il mio cordiale saluto ai partecipanti alla Route delle Comunità Capi, esortando ad attingere nuovo entusiasmo dalla fede in Gesù, maestro e amico, per proseguire con gioia il cammino umano e spirituale all’interno della Chiesa, testimoniando il Vangelo nella società.
I giorni di riflessione possano favorire in ciascuno la consapevolezza di quanto sia delicato il vostro impegno educativo nei confronti di ragazzi, adolescenti e giovani che vanno accompagnati con sapienza e sostenuti con affetto. Ciò richiede una formazione di qualità per coloro che sono chiamati a svolgere questa importante missione: anzitutto la disposizione ad ascoltare e a empatizzare con gli altri, quale ambito in cui germina e dà frutti l’evangelizzazione.
Si tratta, in particolare, di sviluppare la capacità di ascolto e l’arte del dialogo, che sono naturalmente ancorati a una vita di preghiera, dove si entra in dialogo con il Signore, si sosta alla sua presenza per imparare da Lui l’arte dell’amore che si dona, di modo che poco a poco l’esistenza sia in sintonia con il cuore del Maestro.
Le pagine del Vangelo ci permettono di vedere come Gesù sapeva rendersi presente o assente, sapeva qual era il momento di correggere o quello di elogiare, di accompagnare o l’occasione per inviare e lasciare che gli Apostoli affrontassero la sfida missionaria. È in mezzo a questi, che potremmo chiamare, “interventi formativi” di Cristo che Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni e il resto dei chiamati, configurarono, poco a poco, la loro vita a quella del Signore.
È necessario anche considerare l’impatto formativo che la vita e il comportamento dei formatori hanno sulle Branche che compongono l’Associazione. I formatori educano in primis con la loro vita, più che con le parole. La vita del formatore, la sua costante crescita umana e spirituale come discepolo di Cristo, sostenuto dalla grazia di Dio, è un fattore fondamentale di cui dispone per conferire efficienza al suo servizio alle giovani generazioni. Di fatto, la sua stessa vita testimonia quello che le sue parole e i suoi gesti cercano di trasmettere nel dialogo e nell’accompagnamento formativo.
Rinnovo il mio apprezzamento all’intera vostra Associazione, rilevante realtà educativa nella Chiesa e vi incoraggio a fare sempre più di essa una palestra di vita cristiana, occasione di comunione fraterna, scuola di servizio al prossimo, specialmente ai più disagiati e bisognosi. Non lasciatevi paralizzare dalle difficoltà, ma mettetevi sempre in marcia alla ricerca del progetto che Dio ha su ciascuno.
Con questi auspici, assicuro l’orante ricordo e, mentre affido tutti alla protezione della Vergine Maria e di San Giorgio, chiedo per favore di pregare per me, di cuore invio la mia Benedizione.
Roma, San Giovanni in Laterano, 1° agosto 2024
FRANCESCO